E una invenzione che sembra semplicemente pazzesca
Pregi e difetti del mio essere social. Un sacco di “cioccapiatti” mi rompono le balle per coinvolgermi in startup assurde. Però poi ci sono delle “chicche” che valgono tutte le scocciature. Come la mail che mi ha mandato un mio affezionato lettore, Ciro Balestrieri, sul perché bisogna cimentarsi negli studi scientifici e non su quelli umanistici. Che condivido in toto e che vi riporto di seguito. Aggiungendo nella parte finale una motivazione concreta, un esempio illuminante e fantascientifico per capire perché questi ragionamenti, sacrosanti, cambieranno il mondo sempre di più.
Ecco le parole di Ciro.
Con la filosofia si “dimostra” che la Terra è al centro dell’universo mentre con la scienza si scopre che la Terra non è nemmeno al centro del proprio sistema solare. La risposta a questa domanda è davvero emblematica anche se potrebbe sembrare alquanto banale per alcuni ma forse non per la maggioranza della popolazione. La scoperta del metodo scientifico ad opera di Galileo è molto probabilmente il più grande risultato che l’umanità sia mai riuscita a ottenere. Da lì in poi la qualità della vita è aumentata a ritmi impressionanti grazie a tutte le successive scoperte e alle nuove tecnologie derivanti da esse. Ciononostante, dopo circa 400 anni la cultura di massa non è affatto cambiata. Infatti ci viene ancora insegnato, o meglio “inculcato”, e non solo a scuola, quanto la filosofia e tutta la cultura umanistica sia fondamentale e indispensabile sia alla crescita personale sia a quella professionale. Partendo dall’ultimo aspetto, tale affermazione è già stata ampiamente confutata da svariati articoli e statistiche che mostrano il significativo inferiore tasso di occupazione dei laureati in ambito umanistico rispetto a quello scientifico. Ma questo non ha portato né alla consistente diminuzione di iscritti alle facoltà umanistiche né (soprattutto) a cambiare la mentalità per cui le materie umanistiche sono necessarie. Questo è dovuto alla quasi totale assenza della scienza nella cultura detta “moderna” che impedisce di analizzare dati ottenuti da evidenze sperimentali e da questi di trarne delle conclusioni. Ed è proprio l’aspetto culturale da riformare radicalmente, altrimenti si rimarrà ancorati ad affermazioni del calibro di “studiare il greco è indispensabile alla formazione degli studenti permettendogli di risolvere problemi molto complessi”. Invece la disciplina dedita alla risoluzione di problemi è la matematica ed è uno dei motivi principali per cui la si studia, mentre greco e latino sono delle lingue e non si vede quale sia la ragione per la quale debbano aiutare a risolvere i problemi, e anche se fosse vero non si capisce perché studiare greco, quando si possono studiare altre lingue più utili e complesse. Evitando di elencare tutti i benefici derivati da matematica e scienza (ci sono migliaia di libri per questo) si possono evidenziare le mancanze della filosofia rispetto alla scienza.
L’esempio più adatto è una scena comica, in questo caso presa dalla serie tv “The Big Bang Theory”.
Leonard, uno dei protagonisti, è indeciso se tradire la sua ragazza o rimanerle fedele, e chiede un consiglio a Sheldon. Quest’ultimo gli risponde così: “Sai, il filosofo tedesco Friedrich Nietzsche riteneva che la morale sia solo una storiella usata dal gran gregge di esseri umani inferiori per fermare i pochi superuomini”. Leonard sentendosi meglio lo ringrazia e Sheldon aggiunge “va bensì considerato che morì di sifilide”.
In effetti Nietzsche contrasse la sifilide ma non morì per quello (per essere precisi). La gag divertente fa comprendere molto bene uno dei difetti principali della filosofia, ossia quello di basarsi su esperienze personali senza valutare fatti oggettivi e riproducibili, perciò chiunque può proporre la sua di filosofia, al contrario, di scienza ne esiste soltanto una. E questo non è strettamente vincolato alla filosofia, ma anche a tutte le sue discenti. Esaminando la psicologia, non si potrà mai stabilire se Freud avesse ragione oppure no, anche se viene considerato uno dei più grandi nel suo campo, ma si può solo concordare sul suo pensiero o meno, tutto qui. Assolutamente del tutto opposto è il modo di operare della scienza (e qui sta la sua grandezza). Non si parte mai da esperienze soggettive, ma da evidenze sperimentali, poi si elaborano delle teorie e si verifica se queste sono in accordo con i dati ottenuti. Se non c’è accordo la teoria viene rigettata, e di conseguenza non viene nemmeno studiata, non come nelle scienze umanistiche dove vengono ancora studiati autori il cui pensiero è già stato ampiamente dimostrato erroneo proprio da scienziati, uno dei quali, il “grande” Immanuel Kant, sosteneva che lo spazio e il tempo dovevano essere per forza separati!
Einstein, ovviamente, ha dimostrato il contrario, ma nonostante questo per gli umanisti Kant resta intoccabile.
Segue e termina giovedì 23 novembre.
Qui la versione in PDF
FORCHIELLI DELLA SERA
Studi scientifici “contro” quelli umanistici… (I parte)
Alberto Forchielli21 Novembre 20170
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