Alcuni stralci dell’articolo:
Impegnativo e ben poco di sinistra, ma potenzialmente efficace. Queste, in sintesi, le caratteristiche del nuovo corso di Pechino secondo Alberto Forchielli.
Come dobbiamo interpretare il programma di Xi Jinping? Come la conferma che uno degli ultimi governi comunisti del pianeta sia ormai diventato thatcheriano.
In che senso? La Cina ha sempre avuto problemi con il welfare: quasi ogni piano quinquennale conteneva programmi anti- povertà, ma quasi sempre i passi maggiori si sono fatti là dove il mercato aveva più peso: i salari aumentavano ma i poveri non diminuivano. Anzi.
Stavolta sarà diverso? Xi Jinping sembra aver preso atto, come fece la Lady di ferro, che l’obiettivo va raggiunto creando ricchezza e incidendo sui processi di industrializzazione .Il che, in Cina, vuol dire intervenire sul rapoorto politico, sociale ed economico tra centro e periferie.
In che senso? La Cina ha sempre avuto problemi con il welfare: quasi ogni piano quinquennale conteneva programmi anti- povertà, ma quasi sempre i passi maggiori si sono fatti là dove il mercato aveva più peso: i salari aumentavano ma i poveri non diminuivano. Anzi.
Stavolta sarà diverso? Xi Jinping sembra aver preso atto, come fece la Lady di ferro, che l’obiettivo va raggiunto creando ricchezza e incidendo sui processi di industrializzazione .Il che, in Cina, vuol dire intervenire sul rapoorto politico, sociale ed economico tra centro e periferie.
In concreto? Bisognerà spostare parte degli investimenti pubblici dalle infrastrutture all’economia dei servizi, dove c’è meno competizione salariale; aprire alla privatizzazione o agli stranieri in campi come sanità, istruzione e asili; tenere sotto controllo il livello dei non performing loans (prestiti a “rischio”) che con l’urbanizzazione selvaggia tendono a crescere.
Non è una ricetta facile, neppure per un decisionista come Xi Jinping. No, ma è l’unica percorribile.
Intervista di Gianluca Ferraris pubblicata su Panorama il 29.08.2016
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