Via al nuovo gruppo, frutto dell’unione di tre imprese. L’export totale a quota 60%
Il progetto gestito dal fondo Mandarin Capital Partners, obiettivo 70 milioni di ricavi
Nasce in Italia Fomab, un nuovo polo industriale delle macchine per panificazione, pasticceria e pizzeria, settore in cui il Paese è tra i leader, con una quota di mercato globale del 65%.Un’operazione a chilometro zero, o quasi, condotta dalla società italiana di private equity Mandarin Capital Partners, attraverso il suo fondo MCP III, specializzato in investimenti su piccole e medie imprese esportatrici italiane. Formab nasce infatti dall’aggregazione di tre aziende – Vitella, Starmix ed Effedue – che hanno tutte sede nel Vicentino, tra Schio e Marano Vicentino, dove è radicato un importante distretto dei macchinari per la panificazione. Sono stati proprio i giovani imprenditori alla guida di queste tre realtà (rispettivamente Alberto Vitella, Michele Stella e Luca Fabris) a decidere di mettersi assieme per aumentare la propria competitività internazionale e crescere, e si sono perciò rivolti allo studio di global advisory Eos&Partner, per dare avvio al progetto.
Un progetto dagli obiettivi ambiziosi, come spiega Lorenzo Stanca, managing partner di MCP: «L’Italia è leader in questo, ma sconta una grande frammentazione del tessuto produttivo. Noi vogliamo creare un operatore di riferimento, in grado di offrire ai clienti internazionali un catalogo il più ampio possibile di prodotti e servizi, creando sinergie industriali e commerciali strategiche tra le aziende aggregate». Fomab si presenta al mercato con fatturato aggregato di 23 milioni quest’anno, una marginalità superiore al 15% e una quota export del 6o% circa. L’obiettivo a tre anni è raggiungere, anche attraverso ulteriori acquisizio-ni, i 50-70 milioni di fatturato, completando inoltre l’offerta e aumentando così la competitività sui mercati internazionali. I tre brand, ciascuno specializzato in un segmento differente, rimarranno separati e distinti, mentre le società saranno fuse nei prossimi mesi in un’unica holding in cui i tre imprenditori avranno cariche manageriali, mentre i ruoli di amministratore delegato e presidente saranno ricoperti da dirigenti esterni, rispettivamente Paolo Zunino e Gianluca Boni. «Operazioni come questa consentono di dare una marcia in più ad aziende già ben posizionate e con un prodotto riconosciuto sul mercato – commenta Zunino -. La dimensione è un fattore importante, perché consente di offrire servizi migliori e maggiore affidabilità peri clienti». Dello stesso avviso Michele Stella: «Nel corso degli ultimi anni ci siamo resi conto che il modello Nord-Est, “piccolo è bello”, incontra sempre maggiori difficoltà a competere sui mercati. Le complessità dei sistemi chiedono capitali e competenze difficili da reperire per le piccole aziende». Da qui la scelta di un’aggregazione che, oltre a rafforzare la presenza dei tre marchi all’estero, aiuti le aziende ad affrontare sfide importanti come la transizione ecologica e digitale. «L’unione fa la forza! – osserva Alberto Vitella -: È un progetto cruciale per lo sviluppo futuro, nonché un’opportunità concreta di crescita, sia personale che dell’intero gruppo». L’ambizione del nuovo gruppo è «affermarsi nel mondo trai leader del settore», aggiungono Luca e Silvano Fabris di Effedue Speriamo di essere da esempio per i giovani imprenditori, affinché sempre più realtà come le nostre si aggreghino per lo sviluppo delle aziende italiane nel mondo». Anche fisicamente le tre aziende saranno accorpate: «Siamo alla ricerca di un sito produttivo in cui far con-fluire tutti gli impianti, in modo da ottimizzare i processi, in un’ottica di crescita e sviluppo. Faremo nuove assunzioni, per implementare le aree dei nuovi servizi e dei nuovi mercati». E mentre ancora prende forma, Fomab sta già lavorando al prossimo passo, che prevede un ulteriore arricchimento della gamma di offerta, con l’acquisizione di un’azienda produttrice di forni: «È l’anello che ci manca – spiega Lorenzo Stanca – e stiamo già studiando alcuni dossier. Penso che saremo in grado di concludere la prossima operazione entro la prima metà del 2022».
L’ articolo di Giovanna Mancini, pubblicato su Il Sole 24 Ore, 26 Novembre 2021