Forchielli, per i giovani italiani e’ fuga o rivolta civile
Fuggire all’estero, mettendocela tutta per prendere il treno dell’innovazione prima che sia troppo tardi e lasciando un’Italia destinata a un declino economico che sara’ durissimo. O restare, ben sapendo che sara’ difficile, rimboccandosi le maniche e preparandosi a una rivoluzione civile che parte da ciascuno di noi.
E’ la rivoluzione suggerita ai giovani “in un Paese per vecchi” dall’ultimo libro di Alberto Forchielli, finanziere a capo del fondo di private equity Mandarin, fra i maggiori esperti italiani dell’avanzata della Cina e della corsa tecnologica americana, con una vita divisa per i quattro angoli del mondo. Un libro che alterna le espressioni colorite tipiche di Forchielli, a partire dal titolo, ‘Muovete il culo!’, all’analisi delle dinamiche di un capitalismo globale che promette – Forchielli ne e’ certo – di erodere progressivamente quel poco di comodita’ che la classe media di oggi riesce ancora a lasciare ai suoi figli. “Io mi vergogno. E chiedo scusa” – e’ l’incipit dell’energico finanziere bolognese – ai giovani di oggi, i trentenni “che vivono ancora nella loro cameretta nella casa dei genitori”: perche’ la felicita’ “e’ stata la mia generazione a rubargliela”. Un j’accuse sferzante e ironico su una “classe dirigenziale del Paese, sia del settore pubblico che privato”, che ha rovinato l’Italia” con manager, insegnanti, governanti, “tutti insostituibili fino a fine pena mai”. Una politica che “invece di comprare consenso con fondi pubblici, dovrebbe avere il coraggio di dire la verita’”. Un mondo imprenditoriale di dinosauri (con poche eccezioni) che hanno “gestito gli asset industriali del paese per decenni con l’aiuto di Stato”, gli insegnanti piu’ vecchi fra i 30 Paesi Ocse, con un’eta’ media di oltre cinquant’anni costretti a relazionarsi con bambini dai sei ai tredici anni. La “piaga sociale” dei figli degli imprenditori di ieri che “subentrati ai fondatori, hanno distrutto” o venduto le aziende. Risultato: i “vecchi” nel Paese per vecchi “hanno lasciato la generazione di oggi nella merda”. Le universita’ italiane sono sempre piu’ lontane dalla top ten, racconta Forchielli. E la prosperita’ di domani si misura sulle universita’ eccellenti, intorno alle quali sorge il business di domani: come Stanford per la Silicon Valley o Boston per il chilometro quadrato piu’ innovativo del mondo, quello delle Life Sciences. L’Italia? “E’ drammatico dirlo” ma l’Italia oggi esporta “il business criminale”, vive una “messicanizzazione” – tema caro a Forchielli – progressiva e inesorabile, in cui “la criminalita’ organizzata si allarghera’” e i futuri stipendi, pensioni, sanita’ pubblica saranno sempre piu’ erosi dall’avanzata di sette milioni di cinesi che si laureano ogni anno, puntano sulle materie ‘Stem’ (scienze, tecnologie, ingegneria e matematica) e sono agguerriti, “gli scienziati del futuro, alla conquista del mondo occidentale”. E dunque “o scappi” – puntando a studiare all’estero e mirando in alto, dice Forchielli dando consigli pratici a un giovane lettore – oppure “resti e combatti” con una rivoluzione civile: ma dovrai “combattere strenuamente perche’ il quadro e’ drammatico” in un’Italia con un divario generazionale secondo solo alla Grecia.
Muovete il culo!, Alberto Forchielli, Baldini&Castoldi, 185 pagine
Articolo di Domenico Conti, pubblicato su ANSA
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