Nel nostro “appunto volante di vita terrena” intitolato Forchielli e le facce da culo – sì, in effetti il titolo dice già tanta roba – ha fatto piuttosto scalpore questa affermazione di Alberto: “Da quando mi intervisti è aumentata la mia popolarità sui social e tra la gente normale mentre a livello istituzionale non mi chiama più nessuno. Sono diventato un appestato”. Insomma, Alberto Forchielli è una specie di colonnello Kurtz di “Apocalypse Now”.
Alberto, in attesa di un capitano Willard che venga a farti la pelle, vuoi aggiungere altro o tranquillizzare i tuoi seguaci? “Cosa vuoi che aggiunga. Confermo che a livello istituzionale non mi vuole più nessuno. Tanto per non fare nomi, sia l’Università di Bologna sia gli amici che ho nel PD non mi chiamano più. A Imola una volta se scoreggiavo mi chiamavano tutti, adesso niente e a Roma è uguale. Ostracismo puro.”
Va bene, usciamo dall’Italia. La Turchia bombarda l’ISIS e dà le sue basi agli USA per nuovi raid. È l’inizio della fine dell’ISIS? “Non lo so. Era ora che dalla Turchia arrivasse un segnale perché la posizione ambigua tenuta finora stava sulle balle a tutto l’Occidente ed era inevitabile che prima o poi cedessero alle pressioni USA. Però per loro è una mossa dolorosa perché è un Paese molto esposto essendo una polveriera con lotte interne tra secolarismo e fanatismo religioso. Deve controllare tutti i confini: da una parte la Russia preme e dall’altra c’è il rischio di infiltrazioni dell’ISIS, l’esercito è quadrato ma non è testato sul campo e hanno il problema dei rifugiati. Insomma, è un bel casino, anche perché a questo punto è sorprendente il successo dell’ISIS e la sua spavalderia. Ma cosa hanno addosso questi? Ed è incredibile la forza attrattiva che hanno di riuscire a reclutare tutti gli sfigati del mondo.”
Hai preannunciato una “guerra” economico-finanziaria tra Cina e USA. Ce la spieghi? “L’obiettivo cinese è quello di stroncare la dipendenza mondiale dal dollaro come valuta di riserva da parte del Fondo monetario internazionale (accanto a euro, yen e sterlina) e probabilmente, se non cambierà qualcosa nel giro di una quindicina di anni, con lo yuan ci riusciranno. È anche vero che in un lasso di tempo simile possono accadere tante cose, anche in considerazione dei tanti ‘buchi neri’ della Cina che abbiamo elencato più volte.”
Altro dal mondo? “L’India è il Paese più corteggiato e conteso. USA, Russia, Giappone e Cina lo vorrebbero alleato e Modi fa la bella donna ed è l’unico Paese al mondo, insieme al Vietnam, in cui l’economia tira sul serio. Sia chiaro, non cambierà mai in meglio perché sono in troppi, ma in termini geo-politici, Modi può fare quello che vuole. L’India, economicamente, non conta molto ma militarmente sì. È il più grande importatore di armi del pianeta e la sua posizione determina gli assetti del potere mondiale. Nel senso che se si schiera con USA e Giappone contiene la Cina verso il petrolio e l’oceano Indiano; se si schiera con la Cina crea un blocco invincibile; se mantiene la storica posizione filo-russa crea un blocco alternativo e crea tre poli di governo mondiale. Insomma, oggi non sappiamo qual è la sua posizione ma sappiamo in ogni caso che il giorno in cui sceglierà con chi stare determinerà la governance mondiale, mentre per adesso fa vedere la figa ma non la dà a nessuno.”
È chiaro. Chiudiamo tornando all’ostracismo nei tuoi confronti. Non mi sembra che questa situazione ti crei particolari dispiaceri o mi sbaglio? “Dispiacere? Dell’ostracismo istituzionale italiano non me ne frega un cazzo, anzi mi diverte. Forse sono sorpreso ma comunque divertito dal contrasto con i social dove ho una popolarità bestiale e dall’estero dove sono osannato e riverito, mentre l’Italia istituzionale non mi vuole più vedere. È per questo che adesso vado in Harley, perché posso mettermi il casco e nessuno mi riconosce.”
– Mi aspettavo uno come lei, dice il colonnello Kurtz. Lei che cosa si aspettava? Lei è un assassino?
– Sono un soldato, risponde il capitano Willard.
– Né l’uno né l’altro, conclude il colonnello Kurtz. Lei è solo un garzone di bottega che è stato mandato dal droghiere a incassare i sospesi.
Forchielli intervistato da Michele Mengoli per Oblòg (24 Agosto 2015)
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