Cari amici,
eccomi con la “Posta del cuore – parte seconda”, in risposta al mio super-post del 10 febbraio, dove chiedevo il vostro aiuto perché “non so più di cosa scrivere sui social” e al quale voi avete risposto con centinaia di suggerimenti (a proposito, continuate con le domande)!
Oggi mi concentro sull’Italia e rispondo in primo luogo ad Alby Carminazza: “Parliamo di Ryder Cup… Un’altra occasione persa?”. Poi alla cara Daniela Visani che gentilmente propone: “Vieni in Italia e costruisci qualcosa insieme a noi…”. Inoltre dico la mia a Giuseppe Decaroli, sulla “necessità di arrivare a una ‘Norimberga’ per la classe dirigente del nostro Paese degli ultimi decenni”. E, infine, a Gesumino Schiano: “Si potrebbe dissertare del perché questa classe politica da 30 anni continua a distruggere volontariamente il Paese. La volontarietà non è in discussione…”
Allora, la Ryder Cup è un’altra occasione persa? Certo… ma solo se l’Italia fosse un Paese serio. Purtroppo con la nostra classe politica – e istituzionale – non possiamo correre il rischio perché si mangiano tutto, da Italia 90 al Mose e all’Expo hanno fatto terra bruciata. E anche quando sanno di non poter ottenere la candidatura di qualcosa, come le Olimpiadi a Roma, cercano di avere almeno un anticipo da spartirsi, con la filosofia del “pochi, maledetti e subito”.
Alla seconda domanda: vieni in Italia e costruisci qualcosa insieme a noi? Adesso va di moda dire “anche no”. Oppure anche sì, se non riguarda la mia discesa in politica, che benevolmente in tanti auspicano. Per quanto riguarda la politica, oggi, in Italia, è riservata a professionisti del settore che guardano esclusivamente al loro interesse personale (tranne rarissime eccezioni). Io di mestiere faccio l’imprenditore. Fare bene il mio mestiere può aiutare a creare ricchezza nel Paese e meno disoccupazione. E francamente di imprenditori che sono scesi in politica, dopo Berlusconi, ne abbiamo abbastanza per un paio di secoli. Mentre il mio (piccolo) contributo concreto lo posso dare informando su quello che succede nel mondo (e che qui da noi per diversi motivi non viene detto) e magari risvegliando le coscienze e il senso civico. In questo senso il mio impegno sarà costante con iniziative concrete da qui a qualche anno.
La terza domanda – una “Norimberga” per la classe dirigente del nostro Paese degli ultimi decenni – e la quarta
– perché questa classe politica da 30 anni continua a distruggere volontariamente il Paese – sono parte di un discorso ampio che posso riassumere così: drammaticamente in Italia sono i peggiori – quando non sono veri e propri banditi – che vanno in politica, ovvero coloro i quali non sanno fare un cazzo a livello professionale e hanno la furbizia e il pelo sullo stomaco di intraprendere un percorso che li porterà poi a fare i peones in parlamento, dove non si decide più nulla. Ma l’aggravante è la nostra indifferenza. L’indifferenza civica di non avere voglia di sacrificarsi per il bene comune. In sintesi, la “Norimberga italiana” dovrebbe processare tutti noi, un popolo di imbecilli, ovviamente me compreso.
Stay tuned!
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