Questa intervista l’ho rilasciata a Carla Signorile per Class CNBC venerdì scorso, alcuni concetti che snocciolo forse ormai li avete giá sentiti e letti sulla mia bacheca, ma penso che ribadirli sia comunque un bene…
✔️Una cosa che mi disturba molto è che in Cina, nonostante i contagi siano finiti la situazione non torna alla normalità, i tempi di ritorno alla normalità sono molto ma molto più lunghi di quello che si pensava, la gente non va al cinema, non esce a comprare; nonostante si stia ristabilita l’offerta, nonostante le fabbriche abbiano di nuovo i lavoratori, possono consegnare gli ordini e stanno evadendo gli ordini di export, la domanda in Cina non riprende, siamo al 20%. Non é come dopo una guerra ad esempio, che c’era l’armistizio, tutti in piazza a ballare, e c’era la frenesia di ripartire, qui si riparte con un enorme lentezza
✔️Un altro problema è che il #CuraItalia ha forzato altri problemi, ma il problema vero è che con queste prospettive salta il sistema industriale italiano, non c’è industria che, per quanto possa essere sana e liquida, possa fare fronte a svariati mesi di non ricavi e costi fissi. Questa situazione la sto osservando su tantissime imprese che ho sottocchio, non è un caso che i tedeschi abbiano varato un piano da 550 miliardi, gli inglesi da 350 e gli spagnoli parlano di 200, anche noi dobbiamo trovare un modo per sostenere le imprese, alla fine diamo cassa integrazione, bonus baby-sitter, ma quando tutto finisce e la gente torna a lavorare non c’è più l’impresa
✔️Anche su export la situazione non è rosea, I clienti stranieri cancellano gli ordini, i trasporti ci sono e non ci sono, i sistemi distributivi sul estero stanno chiudendo; ci sono aziende floride orientate su export che sono al 30% del fatturato, per non parlare di quelle orientate nel settore domestico, funziona solo l’alimentare, la grande distribuzione e il farmaceutico, ma tutto il resto è al 20% se non a 0, pensa alla gente che vende attraverso i bar ad esempio, o pensa a turismo e trasporti, e non è una cosa di un 1/2 mesi, ma di 3/4/5/6 mesi, ma quale impresa al mondo sta in piedi con 6 mesi di fatturato al 20%, se va bene, e tutti i costi fissi?
✔️Serve un piano per dare liquidita straordinaria a queste imprese, e non possiamo pensare che la liquidita venga dal sistema bancario ordinario, c’è Basilea II, ci sono i limiti patrimoniali, le banche non possono, per questo i tedeschi hanno fatto un piano, attraverso il KFW, che concede linee di credito alle aziende fino ad un ammontare 550 miliardi, appena si sono mossi il loro focus e stato la tenuta del sistema produttivo, con cifre da capogiro
✔️Gli eventi mi hanno superato e mi devo correggere, prima pensavo ad una perdita di fatturato a danno di altri paesi, ma questo ormai non si verifica perchè gli altri paesi sono messi più o meno come noi, con i vincoli ai trasporti ecc… L’altro giorno una delle ceramiche del Gruppo Italcer ha preso un ordine che una ceramica concorrente spagnola non riusciva ad evadere, gli eventi mi stanno anticipando ma è peggio, perchè adesso la sfida non è fra la un’azienda italiana e una spagnola, adesso la sfida è fra la tenuta del sistema industriale italiano e rispetto a quello francese, spagnolo o tedesco. Bisogna mettere in moto dei meccanismi per sostenerlo questo sistema.
✔️La risposta delle istituzioni europee mi rassicura a metà, mi rasserena sulla possibilità di default, se vogliamo spendere non schizzerà la spread, con questa manovra i fondi della BCE compreranno i 2/3 del nostro fabbisogno pubblico, perciò per il 2020 il rischio del default o dell’incagliarsi di tutto il sistema Italia non lo vedo. Restano tutti i rischi sul sistema produttivo, ossia questa manovra della BCE ci copre 2/3 del fabbisogno costante, ma se non facciamo nulla per sostenere il sistema produttivo, se noi decidiamo, per esempio, di estendere 250mld di garanzie pubbliche alla Cassa Depositi e Prestiti, che poi li da alle imprese per sostenerle, ecco che allora ci saltano i conti! Ecco allora che abbiamo bisogno dell’intervento del MES. A cosa servirebbe l’intervento del MES se già la BCE copre il nostro fabbisogno? Il fatto è che il nostro fabbisogno non è quello, perchè il 2/3 del fabbisogno sono stimati su un fabbisogno al 5% di deficit, ossia con le manovre annunciate e con minori introiti fiscali si stima che avremo un 5% di deficit… cosí non teniamo il sistema produttivo italiano in funzione.
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