Il mese di giugno è stato strategico per il cibo italiano. Dopo l’accordo del ministero dell’Agricoltura con il gigante Alibaba per fermare la vendita del falso cibo “Made in Italy” sul sito di e-commerce che serve il 60% dei cinesi, per un business che, nel mondo, nel settore agroalimentare di falso cibo italiano in stile “parmesan” muove complessivamente 60 miliardi di euro all’anno; Amazon che pare stia per entrare nell’e-commerce del cibo italiano; poi ci sono state le Cinque giornate di Milano di Michelle Obama con tour all’Expo e campagna di sensibilizzazione contro l’obesità con lo slogan “Mangiate più verdure”; e per finire il ministro dell’Ambiente francese, Ségolène Royal, è partita in tromba contro la Nutella – con successive scuse – perché è prodotta con l’olio di palma, una delle cause della deforestazione del pianeta.
Alberto, insomma, c’è tanta “carne al fuoco”… “Mi preoccupa questa storia dell’alimentazione light. Fammi capire, Michelle Obama è venuta all’Expo per dirci che non dobbiamo più mangiare i tortellini? Cioè, se è venuta per farci smettere di mangiare i tortellini poteva starsene anche a casa sua. Abbiamo speso miliardi per fare l’Expo e adesso abbiamo scoperto che serve per dire al mondo che bisogna diventare tutti vegani e mangiare leggero, sano, noi che siamo il Paese che non butta niente del maiale e che ha le mozzarelle blu IGP della Terra dei Fuochi. L’Expo finirà con l’affossare i zamponi, i cotechini e le salsicce, ovvero le nostre ultime fonti di reddito. Lo dicevo che l’Expo era una cagata.”
E del ministro anti-Nutella? “Da un lato è vero che le piantagioni di olio di palma distruggono le foreste, dall’altro lato chissenefrega di Ségolène Royal. La Nutella è un successo mondiale. In Cina quando la trovano nei supermercati fanno la fila per prenderla. Lo giuro, è vero. Io la mangio a cucchiaiate, come se fosse un gelato. E difatti non è un caso se peso 120 chili. Poi mi vengono gli scrupoli e spendo 700 euro in prodotti vegani che mi faccio spedire da Amsterdam (lo confermo, mi ha girato la fattura, nota di Herpes).”
Perché proprio vegano? “Allora, da un lato mi sono rotto i coglioni del rituale del mangiare o del fare la spesa. Se resto solo a casa finisco per mangiare fagioli per due settimane o come è successo a Boston, per tre giorni, soltanto pelati, con sale, olio, pepe e pane surgelato. Sono quasi quarant’anni che mangio in ristoranti di prima, a mangiare perdo tempo e la coreografia del menu, del cameriere e dello stare a tavola non mi diverte più, anzi mi spazientisce e mi annoia. Non mi aiuta nemmeno il bere. Dal 2010 sono completamente astemio perché in Cina ho bevuto troppo vino rosso e grappa, tutta roba cinese. Non ne posso più. Oggi non bevo più neanche la birra. E non posso più mangiare senza fondo come facevo una volta e la carne la digerisco male sopratutto di sera. Poi, leggendo Business Week, ho scoperto il Soylent, una brodaglia ipernutriente che hanno inventato per i genietti della Silicon Valley, che lavorano troppo e non hanno neppure il tempo di mangiare. Il Soylent ha un odore nauseabondo ma è buono. Però mi sono detto, se passo al ‘non cibo’ tanto vale provare le pappe vegane. Ecco come sono passato alla pappa ‘Jake’.”
Sei sempre un passo avanti, non c’è niente da dire. Ancora a giugno, il 18 per l’esattezza, l’Ansa ha dato la notizia di una presunta frode in commercio di vino con indagati i due proprietari di Cantine Brusa di Dozza, vicino a casa tua. Le indagini – si legge nell’articolo – hanno messo in luce un sistema fraudolento per vendere grandi quantità di vini da tavola e mosti ottenuti con materie prime utilizzate per la sofisticazione. Il valore delle merci sequestrate ammonterebbe a oltre 30 milioni di euro. Su Facebook hai commentato così. “Cantine Brusa di Dozza: in perfetta sintonia con l’enciclica Laudato Sii produceva 300mila ettolitri di vino taroccato in un capannone di materiali ferrosi; ma che avessero anche un padiglioncino all’Expo?” Allora sono andato sul sito di Cantine Brusa e tutta la comunicazione era incentrata su qualità a 360° con un sacco di certificazioni e glorificazione del costante impegno per l’eco-sostenibilità, con la frase che suona come una beffa “Una produzione ad elevata sostenibilità ambientale è un valore fondamentale per Cantine Brusa”. Vuoi aggiungere altro? “La loro sede è sotto casa mia. Quando ci passo davanti mi sembra di essere nella Silicon Valley. Hanno costruito un impero. Soccia che bravi, dicevo tutte le volte… Ma anche questo è un grande esempio dell’Italia di oggi.”
In che senso? “In Italia anche il crimine è antiquato. I russi e i cinesi fanno gli hacker e le cyber-truffe. Noi siamo ancora al vino adulterato. E alle mazzette. Sempre sul classico. Insomma, neanche la criminalità in Italia ha un valore aggiunto. Zucchero e Metanolo. Mavvanfanculo.”
Sì, ci sta. Zucchero e Metanolo. Mavvanfanculo.
Forchielli intervistato da Michele Mengoli per Oblòg (29 Giugno 2015)
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