Nella serie di 13 puntate la magia dell’animazione cattura le scuole
«Clay Economy», perché come l’argilla (in questo caso è plastilina) l’economia si modella continuamente e comprenderne i meccanismi è fondamentale anche per i ragazzi tra i 10 e i 14 anni. Molto presto ormai in famiglia i ragazzini diventano i consiglieri di mamma e papà per gli acquisti e altrettanto presto diventeranno degli spender, talvolta molto esigenti. Meglio allora comprendere il valore dei soldi, la loro circolazione, il loro accumulo e la possibilità di farli rendere. Così l’imprenditore Alberto Forchielli (autore tra gli altri dei libri «Il potere è noioso», «Muovete il culo», «Fuoco e fiamme») con l’economista Fabio Scacciavillani insieme a Monica Fibbi (autrice di cortometraggi e serie per bambini) e alla regista Bibiana Petrera hanno prodotto, con la casa di produzione Uffa di Fibbi e Petrera, autofinanziandosi la serie «Clay Economy» in 13 puntate dì 4 minuti. I due pupazzi protagonisti con le voci di Forchielli e Scacciavillani, in dialogo con il divano animato Sofa (come non ricordare gli oggetti parlanti della Pimpa) – che non è economista né imprenditore ma una spalla indispensabile, pronta a dialogare e a far domande – e gli altri personaggi dal porcellino alla mucca, svelano i meccanismi economici, divertendo i più piccoli, un pubblico forse trascurato dalla narrazione dell’economia (che si insegna ancora in poche indirizzi nelle scuole superiori). Perché allora non costruire uno storytelling che introduca questi ragazzi ad un mondo che già frequentano fornendo loro gli strumenti per comprenderlo? La preview della serie animata costruita con i testi scritti da Scacciavillani e modellata e animata dai personaggi di plastilina di Monica e Bibiana resi a misura di cartoon è stata presentata al Museo della Scienza per il Festival dell’Economia di Trento ai ragazzi dell’ultimo anno delle elementari e a quelli delle scuole medie. Risultato? «Abbiamo registrato un grande successo di pubblico e molti professori e scuole sono interessati a portarli in classe» spiega Forchielli. Nelle 13 puntate della serie i pupazzi, animati con la tecnica della stop-motion, che simula il movimento grazie ad immagini fotografiche delle marionette, trasmesse poi in sequenza video, vengono spiegate parole chiave dell’economia e dei mercati finanziari come inflazione (e le ragioni dell’aumento dei prezzi), sostenibilità (ci piace mangiare l’avocado ma per coltivarlo ci vogliono 14 litri in più di un pomodoro), tassi di cambio, ciccio-monteta, ovvero criptovaluta, ecc… Per finire l’opera, spiega Forchielli, «ci sono voluti circa sei mesi, non è stato facile trovare la giusta misura tra il racconto dell’economia e gli spunti divertenti, ma alla fine i 13 episodi sono stati concepiti come una “stagione” di una serie televisiva. E il Festival dell’Economia di Trento si è presentato come l’occasione giusta per l’anteprima. L’idea, poi, è di offrire i prodotti a grandi vettori, come Rai, Mediaset, Sky o Netflix». E già la Rai si è fatta avanti. «Porteremo la serie a metà ottobre al Mipcom di Cannes per presentarlo al mercato internazionale dei maggiori produttori e distributori» spiega Monica Fibbi, già nello Studio K fondato da Francesco Misseri, da cui sono nati famosi Caroselli, ha lavorato alla serie tv Mio Mao per i più piccoli, poi con NHK Educational TV e con Sony Creative Products, Rai Fiction e ZDF Enterprises per la produzione di Mofy. Non è escluso che si possa prevedere la traduzione della serie in altre lingue.
L’intervista pubblica su Il Sole 24 Ore, Sabato 11 Giugno 2022