Puntata di “Rassegna della stampa e della blogsfera cinese” di lunedì 21 gennaio 2019 condotta da Francesco Radicioni
Un approfondimento sullo stato di salute dell’economia cinese
Cosa indicano i dati di oggi?
- La crescita sta rallentando visibilmente, e più di quello che i numeri ci dicono, non è solo un decimale ogni sei mesi come ci dicono i dati, non esiste; io so di licenziamenti pesanti, del problema dei nuovi laureati che non trovano lavoro, poi ci sono diversi defaults… insomma paliamo di un rallentamento pesante dell’economia e il tasso di crescita probabilmente è più vicino al 3 o 4
Il Governo ha annunciato un pacchetto di stimoli, qual’è la sua idea su queste contromisure che stanno adottando le autorità cinesi?
- Le misure che prenderà il Governo porteranno al aumento del deficit, non potendo fare leva sulle banche perchè sono intasate, il Governo dovrà fare come tutti i Governi del mondo hanno sempre fatto e quindi fare deficit, ci sarà probabilmente uno strisciante aumento dell’indebitamento. Non saranno comunque misure risolutive, nè drastiche come quelle del 2009, fra l’altro anche molto criticate perchè hanno innescato la grande spirale del debito cinese
Per quanto riguarda le cosiddette riforme strutturali dell’economia per il momento languono, non abbiamo visto nè con la conferenza economica del lavoro centrale, nè da parte della leadership cinese un annuncio sulle misure strutturali, quelle di cui si parla da tempo e quelle che chiedono anche gli USA
- No. Questo regime è ideologico, vede il ritorno partito, il ritorno del primato della politica sul economia, non cè più l’esaltazione dell’imprenditore privato e le riforme economiche di cui si parla sono assolutamente in conflitto con la deriva ideologica di questo Governo, gli stessi imprenditori economici nn credono agli annunci che fa Xi, sono sospettosi e rassegnati ormai
Tra l’altro nel week end scorso l’agenzia Bloomberg ha battuto l’indiscrezione secondo cui la leadership cinese avrebbe proposto negli ultimi negoziato con gli USA di andare a battere di qui al 2024 fino a ridurlo a zero il deficit commerciale, questo come è stato recepito a Washington?
- A Washington è stato recepito tutto con grande scetticismo, in realtà emerge che i 3 giorni di a Pechino non sono andati bene e non è emerso nulla di sostanziale, gli americani vorrebbero che i cinesi smettessero di fare il cyber spionaggio, smettessero di favorire le imprese pubbliche, aprissero il mercato e smettessero di rubare la tecnologia alle imprese americane, ma sono tutte cose che i cinesi non possono garantire, quindi si sta cercando di sviluppare un piano che consenta la verifica di questi impegni, ma allo stesso tempo i cinesi ritengono essere questo piano troppo umiliante, per cui siamo fermi. Per quanto riguarda l’impegno per pareggiare con gli Stati Uniti è impossibile, invece per quanto riguarda il pareggio con il resto del mondo arriverà anche prima del 2024 e sarà causato, probabilmente, dal aumento vertiginoso delle spese turistiche; per cui la Cina si avvierà ad essere la fabbrica del mondo, il paese che domina tecnologicamente e tutto il resto del mondo farà da cameriere ai cinesi sostanzialmente, perchè l’unica cosa che non possono fare è fare della Cina un posto pulito e accettabile per i turisti
Manca circa un mese alla tregua commerciale, quale previsione da qui ad allora?
- Con gli USA faranno l’accordo, perchè Trump ha bisogno di fare ripartire il mercato azionario visto che riparte la campagna elettorale a breve, poi ci saranno i soliti impegni cinesi che non valgono fondamentalmente niente
Beh poi lo abbiamo già detto in passato, quello dei dazi è solo un dei capitoli fra USA e Cina, poi ci sono altre questioni: la guerra tecnologica, quella politica e anche quella militare, che rimangono aperte
- Assolutamente. E aggiungo che le imprese straniere dicono di minimizzare le esposizioni verso la Cina, anche la confindustria tedesca ad esempio. Dopo gli ultimi episodi, come quelli del Canada, le imprese sanno che fra sei mesi avrebbero altri problemi e non si fidano ed essere troppo investite in Cina e quindi il decapling (la separazione dell’economia occidentale da quella cinese) avviene indipendentemente dal fatto che si faccia un accordo, perchè tutti sanno che si tratta di un accordo fragile che Trump fa solo per le elezioni, ma i problemi veri quelli più gravi restano. Insomma i bilanci fatti con le vendite in Cina sono labili, come ha imparato anche Apple
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