Nel 2050 il pianeta avrà 1,6 miliardi di over 65enni. Con quale salute?
Lo sviluppo della scienza medica può allungare ulteriormente la vita? È l’obiettivo di tante realtà del settore.
Per esempio della SENS (Strategies for Engineered Negligible Senescence) Research Foundation, organizzazione scientifica della Silicon Valley, che si occupa di medicina rigenerativa collegata alle malattie dell’età avanzata, compreso cancro e Alzheimer. E che parte da un presupposto noto. Le cellule senescenti, che si accumulano nei tessuti e negli organi quando le persone invecchiano, sono ancora metabolicamente attive ma non più efficienti come nel passato, causando infiammazioni e altre problematiche tipiche della vecchiaia. Nei topi, da qualche anno, gli scienziati hanno scoperto come eliminare le cellule senescenti con risultati soddisfacenti in termini di prevenzione delle loro malattie e anche come allungamento della loro vita. E il SENS Research Foundation sostiene che entro una decina di anni potranno raddoppiare la durata della vita residua dei topi di mezza età.
Uno studio di Richard G. A. Faragher, professore di biogerontologia all’Università di Brighton, nel Regno Unito, pubblicato nel 2017 su “BMC Cell Biology”, afferma che i “resveralogues”, sostanze chimiche a base di resveratrolo (una delle fitoalessine prodotte naturalmente da parecchie piante o nella buccia dell’acino d’uva), noto antitumorale, antinfiammatorio e fluidificante del sangue che può limitare l’insorgenza di placche trombotiche), ringiovaniscono le cellule dei pony ed entro un quinquennio possono essere tradotti in studi clinici sugli esseri umani.
I percorsi sono molteplici, dal CRISPR, con l’ausilio dell’intelligenza artificiale, all’ingegneria delle proteine e del sistema immunitario, fino alle cellule staminali. Mentre punta sullo studio del sangue la startup californiana BioAge Labs, che nel 2017 ha raccolto quasi 11 milioni di dollari per sviluppare la sua piattaforma di “machine learning” per trovare fattori del sangue, come proteine o metaboliti, che possano prevedere la durata della vita di una persona. Anche in questo caso la ricerca, che ha preso in esame i sistemi circolatori di topi vecchi e giovani, condividendo lo stesso sangue, ha reso i vecchi topi più sani e robusti.
Forever Labs, startup biotecnologica di Ann Arbor, Michigan, punta invece sulle cellule staminali e offre un servizio per congelare criogenicamente le cellule staminali prelevate dal midollo osseo. Per una teoria che si basa su una ricerca che dimostra che le cellule staminali possono essere una componente chiave per la riparazione del danno cellulare. Questo perché le cellule staminali possono svilupparsi in molti diversi tipi di cellule e possono dividersi all’infinito per ricostituire altre cellule. Ma le cellule staminali hanno una data di scadenza che di solito coincide con l’età in cui la maggior parte delle persone inizia a sperimentare seri problemi di salute. Ecco quindi che Forever Labs le raccoglie in clienti ancora in giovane età per poi poter fornire loro una risorsa terapeutica in futuro, soprattutto come contrasto per artrosi, malattie cardiovascolari, ictus e Alzheimer.
A prescindere dall’allungamento della vita media, il tema coinvolge anche importanti implicazioni sociali. Per la National Academies of Science, entro il 2050, la popolazione globale degli over 65enni toccherà quota 1,6 miliardi, mentre gli over 80enni saranno quasi 450 milioni. Il benessere fisico di queste persone può evitare un enorme costo medico. Ma è anche vero che più si allunga la vita e più bisognerà tenere sotto controllo i tassi di natalità. Con sempre meno nuove menti “sveglie” e al contempo sempre più rincoglioniti. Certo, non è detto, ma il rischio c’è, anche in termini di progresso.
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