I danni dell’assenza di cultura scientifica sono incalcolabili (Parte II)

La seconda parte, della trilogia di articoli del mio follower Ciro Balestrieri
 
L’ingegneria genetica è un incredibile campo di sviluppo e di opportunità, non un attacco a “Madre Natura”
Il secondo argomento riguarda uno dei temi più discussi degli ultimi anni, gli OGM. Vengono considerati generalmente come OGM gli organismi con un patrimonio genetico modificato grazie alla “cattivissima” ingegneria genetica. In realtà, moltissimi organismi presenti oggi in natura hanno subito mutazioni genetiche tramite processi di combinazione casuale, senza l’intervento diretto dell’uomo, come ad esempio il mais. Di per sé, un OGM creato dall’uomo non è né migliore né peggiore di un organismo sviluppatosi in migliaia di anni, comunque la “convinzione” per la quale ciò che è naturale sia cosa buona e giusta mentre tutto quello creato artificialmente sia in qualche modo non ben precisato di minor valore o meno sano, ha aperto dibattiti tra la popolazione con il consueto aiuto dei media del tutto privi di fondamenti scientifici sulla pericolosità di tali organismi che generano delle contraddizioni del tutto ridicole. Tutti gli scienziati più autorevoli in materia concordano sul fatto che dal punto di vista della salute e dell’ambiente gli OGM sono del tutto uguali agli “organismi naturali” ma ovviamente l’opinione degli addetti ai lavori maturati nei decenni di esperimenti scientifici riproducibili conta meno di ideologie prive di alcun fondamento propinate da Greenpeace e blogger con la licenza di terza media. Se ci si guarda intorno si nota come in natura esistano anche piante e funghi velenosi e veleni prodotti da animali, tutti frutto dell’evoluzione al fine di usarli come sistema di difesa, pertanto non è vero che “naturale è buono”. Gli OGM nascono con l’obiettivo di migliorare gli organismi già esistenti fornendogli delle caratteristiche utili alla sopravvivenza e ad altri scopi. L’OGM più diffuso al mondo è il cotone Bt, creato per resistere meglio ad alcuni parassiti, non sembra proprio aver generato danni irreparabili all’ambiente (sfortunatamente per i complottisti vari, i veri esperti) e come fa notare il chimico e divulgatore italiano Dario Bressanini il cotone Bt “ha ridotto le perdite dei raccolti, ha aumentato i profitti dei contadini e ha fortemente ridotto l’uso di pesticidi per milioni di piccoli agricoltori”; una vera piaga per l’umanità! Ma non solo, i cervelloni a priori contrari agli OGM non dicono e/o non sanno (non è dato saperlo) che moltissimi animali di cui mangiamo le carni sono alimentati quotidianamente da OGM. Infatti, tanti mangimi animali vengono prodotti dalla farina di soia, ma non c’è abbastanza soia in natura per soddisfarne il bisogno e quindi soltanto l’Italia da sola importa 55 kg a persona di soia OGM. Nonostante le carni che mangiamo siano state cresciute a botte di OGM non risulta nessun aumento di morti e malattie dovute al massiccio uso di quest’ultimi rispetto agli organismi naturali, ma tutto questo evidentemente non è rilevante nel dibattito pubblico, essendo la scienza del tutto esclusa. Inoltre, in Italia è vietata persino la coltivazione di OGM mentre almeno in altri paesi d’Europa è permessa. Per capire in quale stato versa il nostro paese basta pensare al caso dell’agricoltore friulano Giorgio Fidenato a cui è stato vietata la coltivazione del mais MON810 coltivato in moltissimi altri paesi europei e la commissione europea si è recentemente schierata a favore dell’agricoltore e contro l’Italia per l’ingiustificato divieto, e personaggi politici purtroppo rilevanti come Luca Zaia si sono espressi su tale divieto con l’orgogliosa affermazione “una nuova vittoria per l’agricoltura di qualità, quindi per il Veneto e per i suoi agricoltori”, c’è proprio da andarne fieri della nostra classe dirigente. Perché sarebbe importante per l’Italia permettere la coltivazione degli OGM? Non solo perché già li utilizziamo tutti i giorni quindi non ha senso vietarne la coltivazione ma anche perché stiamo comprando tutto dall’estero da multinazionali come la Monsanto quando potremmo comprare da aziende italiane e crearli noi migliaia di posti di lavori ed aumentare la ricchezza del paese. Senza focalizzarci troppo sull’argomento spostiamoci su un altro tema caldissimo, le cellule staminali. Innanzitutto le cellule staminali sono cellule dotate della capacità di trasformarsi in diversi altri tipi di cellule del corpo attraverso un processo biologico. Le potenzialità delle cellule staminali sono enormi e sono una strada da perseguire necessariamente se si vuole aumentare il benessere dell’uomo. L’obiettivo di farmaci a base di cellule staminali è quello di curare delle persone affette da malattie tutt’oggi incurabili soprattutto nell’ambito della medicina rigenerativa. Vengono studiate principalmente con l’obiettivo di curare il Parkinson, distrofie muscolari, tumori cerebrali etc… Ovviamente la ricerca è solo all’inizio e ancora molta strada è da fare per arrivare a questi risultati e non sappiamo se è possibile arrivarci ma intanto dei ricercatori italiani dell’università di Modena e Reggio Emilia capitanati da Michele De Luca e Graziella Pellegrini hanno sviluppato la prima terapia di medicina rigenerativa in collaborazione con la Chiesi, Holoclar. Holoclar è la prima terapia a base di cellule staminali la cui commercializzazione è stata approvata dalla commissione europea e ha lo scopo di restituire la vista a persone che l’hanno persa a causa di ustioni della cornea. Ciononostante sono diventati molto più famosi di loro ciarlatani acclarati come Davide Vannoni che ha sfruttato l’ignoranza sull’argomento di tante persone millantando di aver inventato un trattamento chiamato Metodo Stamina capace di curare le malattie neurodegenerative al fine di accaparrarsi grandi somme di denaro. Gli esperti del settore, ricercatori di fama mondiale si espressero all’unanimità contro questo metodo additandolo come una vera e propria truffa, ma furono totalmente ignorati (come al solito). I ciarlatani sono sempre esistiti ed esisteranno sempre, però è inaccettabile al giorno d’oggi che le opinioni corroborate da evidenze sperimentali di scienziati del calibro di Elena Cattaneo valgano meno agli occhi dell’opinione pubblica del primo laureato in scienze della comunicazione che capita senza la più elementare abilità di comprendere la differenza di autorevolezza tra l’una e l’altro. Senza il senso critico della scienza delle persone si sono persino sottoposte a buffonate come il metodo stamina subendo dei danni irreparabili per tutta la vita. L’Italia è per una volta in prima linea su un campo così importante da tutti i punti di vista, da quello sanitario a quello economico, pertanto per contribuire allo sviluppo della scienza e anche a dell’industria (quindi del lavoro) diffondere il pensiero scientifico è fondamentale per trainare il settore da una parte ed evitare frodi dall’altra.

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