L’ho già detto diverse volte che i nemici più grandi per la crescita della Cina sono gli stessi cinesi e questa notizia ne è l’ennesima conferma.
Il primo marzo 2017, Luo Fu, vice presidente del comitato nazionale del CPPCC (Chinese People’s Political Consultative Conference), in una intervista a Pechino, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha sottolineato alcuni dei problemi che derivano dalle strette regole di censura online che ancora gravano sul territorio nazionale. L’intervista è poi apparsa sul sito web del CPPCC.
Luo, in un discorso più articolato, ha confermato che la velocità di connessione ai siti stranieri, dalla Cina, sta diventando sempre più lenta, per un impatto inevitabile su sviluppo economico e ricerca scientifica del Celeste Impero. Ammettendo perciò di essere piuttosto preoccupato.
Poi il vice presidente del CPPCC ha fatto altri esempi eloquenti. Certi siti universitari di Paesi esteri non si aprono o serve oltre mezzora di tempo per vedere l’apertura della home page di alcuni altri siti universitari stranieri. Così, scienziati, studiosi e dottorandi, per soddisfare le loro esigenze di ricerca scientifica e aggirare i firewall che rallentano l’apertura di tali siti, devono acquistare speciali software. Oppure, durante il fine settimana o nelle vacanze, devono recarsi a Hong Kong (o in altri luoghi vicini, dove non vige la censura) per visitare i siti d’oltremare e cercare le informazioni necessarie ai loro studi. E ancora molte aziende straniere con uffici in Cina lamentano analoghe velocità online da “tartaruga”. Con l’ultima emblematica constatazione: i più noti motori di ricerca stranieri non possono essere normalmente aperti sul suolo nazionale.
Luo ha concluso dicendo che vi sono anche problemi di estensione della banda e di fornitori di servizi online non particolarmente sviluppati, oltre ovviamente alle normative di censura troppo rigide. E difatti, l’intervista di Luo, pubblicata come detto sul sito del CCPPC, poco dopo è stata rimossa!
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FORCHIELLI DELLA SERA
La tartaruga cinese. Tra censura e velocità ridotta, lo stato dell’online nel Celeste Impero.
Alberto Forchielli23 Marzo 20170
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