Pubblico con piacere la recensione del libro che ho scritto, “Il potere è noioso”, edito da Baldini & Castoldi, ricevuta da Matteo Masi
Fino a due anni fa non sapevo chi fosse questo mio compaesano, questo Forchielli.
Anche oggi Forchielli potrebbe essere un personaggio di fantasia, un ologramma. Spero mi inviti a conoscerlo, così vedo se esiste.
Perchè? Lo dice lui nel libro, dell’Italia al mondo importa poco se non per cibo, mare, vacanze. Giustamente, perchè fuori ci stanno 99,05% della popolazione e 97,12% del PIL.
In Italia 0,95% della popolazione (flat grazie agli immigrati) e 2,88% del PIL (in calo)
E quindi dovremmo noi guardare cosa c’è nel mondo, ma il nostro radar si ferma alle Alpi e non ne abbiamo voglia. Ma per fortuna che qualche globetrotter ha la lucidità, la capacità e poi la voglia di raccontarcelo il mondo, presenziando poco, un ologramma.
Se ci pensiamo molti concetti sono noti, tutti li usiamo sbottando quando siamo stanchi la sera: corruzione, extracomunitari, fuga di cervelli, la Cina, Putin lo Zar, USA gendarmu del mondo, in Cina mangiano I cani.
Questo libro ha il pregio di mettere insieme tutto questo in un quadro sicuramente soggettivo, con una prosa divertente (che solo un Emiliano può avere, e leggerlo è come sentirlo parlare), pezzi di un puzzle, che tutti noi sentiamo, ma ai quali non vogliamo credere perchè la risposta sembra troppo complessa. E la reazione è di rifiuto.
Riporta un punto di vista esterno, di una Italia che si muove fra giganti, non è riuscita a seguire chi correva, si è fermata quando gli altri hanno rallentato, per poi rimanere ferma, e ora trovarsi a confrontarsi con chi arriva da dietro, con una gran fame.
Il mondo cerca il suo equilibrio anche se non lo vogliamo, o vorremmo che tutti avessero un occhio di riguardo per noi.
Perchè voi non volete sempre di più?
I vostri genitori non hanno volute una laurea per ogni figlio, a prescindere dalle doti e dal talento dei figli?
E ora noi non diamo per scontato che le ferie siano in viaggio, e durino almeno 3 settimane?
La storia del mondo è la lotta per stare meglio, la fondazione degli USA, Cina, Asia, Africa, tutti vogliono stare meglio, e questo comporta una necessità di livellare il benessere. Se vogliamo vivere oltre quanto ci spetta (tutti una laurea, tutti due case, solo lavori belli) dobbiamo essere pronti a difenderlo anche duramente, confrontandoci con persone che avendo meno sono disposte a lavorare di più ad un prezzo basso. Purtroppo abbiamo pensato di essere un popolo eletto drogandoci di manodopera a basso costo, impieghi statali, debito pubblico. Le guerre hanno tante facce, anche far pagare una medicina è una guerra, perché chi può la compra, chi non può vede abbassarsi la propria aspettativa di vita. L’uomo rimane un animale, talmente sviluppato da poter cercare di creare una società evoluta. Ma pur sempre in lotta su un pianeta che non basta.
Conosciamo poco l’inglese, ci piace leggere delle beghe nostrane, ma il libro ci fa notare che tutto questo è irrilevante fuori.
Non si può non leggerlo.
PEZZI DEL PUZZLE? Li prendo dal libro, direttamente
“Argentina come l’Italia, e infatti fatta di Italiani”
“La vistione utopistica che abbiamo di noi stessi, piangere se prendiamo a debito e non ci considerano un paese europeo, mentre servono banda e scuola. Ci sono pochi carcercati, la logica delle mazzette, le riforme come chemioterapia, una stampa che non sa nulla del mondo, un malaffare da paese emergente e la convinzione di essere una democrazia avanzata, cercare di essere cinesi per competere, la borghesia che siamo riusciti ad additare come colpevole”
E descrizioni da vocabolario,
“La vistione utopistica che abbiamo di noi stessi”, “l’utopia di considerarci una democrazia avanzata”, “Ma la faccio ancora più semplice. Basta lavorare di più, e meglio”
Il libro è molto intimo: “Le mie battute non sono figlie di un uomo cinico, bensì di un uomo spaventato”, “Qualche responsabilità io, lui e i nostri coetanei ce l’abbiamo oppure no? Secondo me sì”
Ma secondo me il cuore del libro è questa frase breve “Mi manca moltissimo”
Quello che manca è la via di mezzo, dalla eutanasia di un paese all’emigrazione di massa.
Mancano idee e proposte che non siano emigrare per fare il pizzaiolo, ma idee per far riemergere la broghesia. Forse Alberto pensa che sia troppo tardi ma I cicli della Storia dicono che tutto va e tutto torna. Come non tutto sarà per sempre prodotto in Cina, grazie alla innovazione tecnologica, stampa 3D, realtà virtuale.
E quindi torniamo alla parte più utile, la descrizione dei settori promettenti e di dove questi si stanno sviluppando
Non si può non leggere questo libro
Qui il link all’articolo originale
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