Il potere è noioso
Danilo Masotti intervista Alberto Forchielli
E’ uscito il libro “Il potere è noioso. Il mondo globalizzato raccontato dal più anarchico degli economisti”, edito da Baldini & Castoldi e scritto da Alberto Forchielli e Michele Mengoli. Di cosa parla questa nuova opera monumentale? Lo domando all’immenso Alberto Forchielli che come al solito m’illumina d’immenso.
Ciao Alberto, che cazzate hai scritto stavolta? “Di ogni tipo, mi sono sbizzarrito, ne ho dette tante che non me le ricordo neanche più.”
Cosa c’è di così noioso nel potere? “Perder tempo con ladri e coglioni che non faresti mai entrare in casa e perdere il controllo della propria agenda per non combinare una minchia, ecco perché il potere annoia.”
Nel libro si parla di “il più anarchico degli economisti”. Sei veramente così anarchico o è tutta fuffa? “Anarchico nel senso che non prendo ordini e faccio e dico quello che penso.”
A parte te, esistono altri “economisti anarchici” nel mondo? Chi sono? Cosa fanno? Voglio i nomi! “Forse Michele Boldrin. Poi molti altri matti sconosciuti che i giornali tengono nascosti perché è obbligatorio sempre tenere una linea istituzionale per metterlo in culo alle masse.”
Hai scritto questo libro con Michele Mengoli, non potevi scriverlo da solo? “Scrivere mi annoia, io metto giù appunti, outlines, ma la prosa mi sembra una perdita di tempo. Punto sempre ai contenuti più che alla forma.”
Ma in questo libro c’è del vero o fai lo sborone per apparire quello che non sei? “Tutto vero. Anzi, ho potuto raccontare solo il 20% di me. Il restante 80% è da un notaio che lo renderà pubblico dopo la mia morte!”
E’ più interessante la parte nella quale racconti quello che hai fatto o quella nella quale parli di quello che farai? “Dipende da chi lo legge.”
Hai avuto culo a nascere nel 1955? “Sì, un culo pazzesco. Ho fatto di tutto in 60 anni di vita. Ho viaggiato e lavorato ovunque e sempre doveva pareva a me. Ho trombato come un riccio e dulcis in fundo ho 2 figli fantastici che non merito. Vivendo sempre a culo dritto senza mai prendere ordini, cosa potrei chiedere di più alla vita? Il rammarico è l’Italia sfasciata che lascio. Con una preoccupazione: come faccio a divertirmi negli anni che mi restano? Questo è un bell’enigma!”
Quali danni hanno fatto quelli della tua generazione? “Metti a confronto le foto di Bologna anni 60 e quelle di oggi e lo capisci. Leggi i giornali di oggi è di ieri, entra in un bar o vai allo stadio e tutto ti appare nella sua crudezza. Ti rendi conto che in vita mia ho perfino avuto il culo di vedere il Bologna F.C. vincere uno scudetto!”
Che futuro ti immagini per i nati negli anni 2000? “Miseria e schiavitù.”
E per i loro genitori? “Stare a guardare senza poterci fare un cazzo.”
Cazzi loro? “No. Purtroppo questo è un peso che porto nel cuore, ma tutt’ora non so cos’altro avrei potuto fare per loro. E dire che c’ho anche provato, ma invano. Questa malinconia di un paese perduto non mi abbandona mai. Tornerò in Italia, perché voglio morire con la sciabola in mano a casa mia, non in un ospizio per ricchi in Florida.”
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