Alberto Forchielli il 5 agosto ha scritto questo post. “Le borse di Milano e Parigi quest’anno sono avanti rispetto a Francoforte e Madrid con molti capitali stranieri in entrata, quattro considerazioni: 1) Ho avuto ragione a fare 4 investimenti in Italia per un totale di Euro 80 M a prezzi ragionevoli ben al di sotto dei valori che adesso esprime la borsa; 2) Il tessuto delle PMI Italiane tiene se si è capaci di rafforzarle sull’estero; 3) Renzi gode di ottima immagine all’estero, gli si riconosce uno sforzo importante nella giusta direzione riformista anche se i risultati alla fine vengono miseramente ridimensionati da lobby trasversali ed opposizioni miopi; 4) Non c’è dubbio che l’energia e la determinazione di Renzi incoraggino gli investitori internazionali a tornare in Italia; Renzi tira le gags, ma tira anche i soldi, che non è il diavolo con i temi che corrono.”
Alberto, insomma, deciditi su Renzi… “Sì, è vero che lo attacco sempre perché è perfetto per le mie gag, però devo ammettere che attira gli investitori stranieri, che lo vedono, con un minimo di speranza, come la salvezza riformista. Perciò ha un buon impatto sulla Borsa italiana e purtroppo è un aiuto per gli imprenditori italiani che vogliono vendere le imprese e scappare a gambe levate dall’Italia, come hanno fatto, per ultimi, i Pesenti con Italcementi.”
A proposito di scappare dall’Italia. Nonostante questo “slogan” sia un tuo cavallo di battaglia, poi dalle cronache economiche dei giornali italiani scopriamo che il tuo Mandarin Capital crede ancora tanto nelle imprese italiane, tant’è che recentemente, con l’acquisizione prima della pavese Tieffe Spa e poi della bolognese FB Hydraulic, ha creato il principale polo europeo di raccordi oleodinamici. È una analisi corretta? “No, Michelaccio, tu sei troppo romantico, è il contrario. L’Italia è un Paese di nani e questa è una operazione per denanificare queste aziende eccellenti e spingere sull’internazionalizzazione che nel loro caso rappresenta già il 70% del business. E se va male per l’Italia in un attimo le porto fuori, come hanno già fatto Marchionne, i De Agostini e adesso i Pesenti. Io sono uno squalo. Faccio come quello che saccheggia i morti sui campi di battaglia. Sono quello che tira fuori i denti d’oro dai cadaveri.”
Capisco… Il 7 agosto è morto Renato Zangheri, sindaco bolognese dal 1970 al 1983. Riminese ma a Bologna dagli anni dell’università e poi anche docente all’Alma Mater. Che ricordo hai di lui? “Zangheri è stato un mio professore. Era un tesoro. È stato l’ultimo cavallo di razza del PCI. Dopo di lui a Bologna è crollato tutto. Il collasso bolognese è arrivato con Renzo Imbeni come sindaco. Imbeni, purtroppo, era una persona mediocre perché con lui a Bologna non è successo più nulla. Immobilismo su tutto: fiera, tangenziale, variante di valico… Imbeni diceva chissenefrega se bisogna metterci due ore per andare a Firenze. Il disastro. E dopo Imbeni la mediocrità a Bologna è diventata la regola.”
Su Forbes ho letto che la tua start up Mondogoal sul Fantasy Soccer ha fatto una partnership con Yahoo. Un successo così era previsto? Dove volete arrivare? “Previsto, ma scherzi? Mondogoal è nata quasi per gioco e probabilmente sarà il business più grande della mia vita.”
Il governo ha annunciato un piano infrastrutturale per rilanciare il Sud. È la mossa giusta? “Quando ho sentito Del Rio dire questa bestialità non ci potevo credere. Per l’ennesima volta negli ultimi 60 anni si cerca di rilanciare il Mezzogiorno con opere infrastrutturali tra cui l’alta velocità fino a Reggio Calabria. L’unica certezza è che a noi il passato non insegna mai nulla! Possibile che questo Paese non abbia nessuna memoria storica? Basterebbe almeno un po’ di fantasia! Al posto di questa ennesima minchiata, spendendo un quarto per le università del Sud si vedrebbe subito la differenza. Le infrastrutture rimangono regolarmente incompiute e nutrono il malaffare. Del Rio lascia che le mafie si facciano le infrastrutture in project financing e le mettano a pedaggio quando sono utilizzabili! In un mondo tecnologico e globale la banda larga e l’università avanzata sono le uniche cose che possono dare un filo di speranza, il resto sono marchette che non servono a un cazzo. L’ho visto personalmente quando dovevo chiudere la cassa del Mezzogiorno. Le infrastrutture servirebbero se il Sud fosse industrializzabile, ripeto, per idee che avevano senso 60 anni fa. Oggi nessuno al mondo viene a fare industria nel nostro Sud, piuttosto va a farla in Africa o in Sri Lanka. Altroché alta velocità, portate la banda larga e una istruzione al passo con i tempi e vedrete quanto ci mette il Sud a ripartire. Basta cazzate!”
Parola di squalo.
Forchielli intervistato da Michele Mengoli per Oblòg (21 Agosto 2015)
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