Alberto Forchielli viene intervistato da Radio 24 da Alessandro Milan sull’uscita del libro “Trova Lavoro Subito” scritto con Stefano Carpigiani ed edito da Sperling & Kupfer
Ecco una selezione dei temi relativi
Perché in italia non ci sarà lavoro per tutti per generazioni. A quel punto o stare a casa a fare i disoccupati o cercarselo dove c’è. Anche se non può essere la soluzione per tutti ahimè.
Nessun invito agli italiani a cercare lavoro fuori. Il mio è solamente un invito a trovare lavoro dove c’è. Qui non è questione di avere scelta se trovare lavoro in Italia o fuori ma, anzi, è una questione di dovere etico. Se il lavoro non c’è e non ci sarà allora trovo molto più onesto ammetterlo e metterci una pezza aiutando chi può, ad avere un futuro ovunque esso sia. E non si tratta solo di una questione economica. Molte persone restano distrutte dall’impossibilità di trovare lavoro. E questo va ben oltre la sfera economica ma tocca tutti gli aspetti umani. Credo sia il momento di passare dal “dateci il lavoro” al “ora mi vado a prendere il lavoro dov’è”.
3. Da cosa si deve partire per trovare lavoro? La scelta del posto o la scelta della professione?
Capire che cosa si cerca dalla vita in funzione delle proprie potenzialità.
E poi bisogna informarsi, controllare i visti, il costo della vita, la retribuzione media, il livello di tassazione, lo stile, la società etc. Unica cosa da evitare è l’essere ossessionati dalla ricerca di lavoro. Facile da dire ma difficile da fare.
Insomma la prima cosa da fare per cercare lavoro è capire cosa si cerca e che cosa è ragionevole aspettarsi. Finito questo momento introspettivo tutto il resto viene di conseguenza. Come prima cosa bisogna capire che tipo di lavoro si deve cercare all’estero quindi la professione e, a quel punto, verificare dove è ricercata nel mondo. E’ qui che iniziano i guai perchè visti, costo della vita, retribuzione media, livello di tassazione, stile di lavoro, società in cui andare a lavorare diventano i problemi reali. Il bilanciamento di tutti questi fattori è sempre molto personale e quindi anche da dati di partenza molto simili possono risultare scelte finali molto diverse. Poi non c’è da dimenticare che la ricerca di lavoro è come la ricerca del fidanzato/a , appena ti va via l’ansia di trovarlo/a, appena non lo cerchi più in modo esasperato arriva.
4. Qual è tipico errore dell’italiano che cerca lavoro all’estero e che tu hai riscontrato?
5. Si percepisce dal libro che tu consigli di non risparmiare soldi x comprare case ai figli ma x pagare gli studi all’estero…giusto?
Sai avere risparmi adesso in Italia e ‘ come stare sulla schiena del buratello…….meglio capitalizzare una vera professionalità!!
L’italiota continua a pensare che basti una spintarella per mettere a posto i propri figli e non valga la pena farlo studiare perchè tanto non serve. Questo ci dà la misura dell’opinione che abbiamo di meritocrazia come sistema stato.
Compra una casa a tuo figlio, magari nella tua stessa città e gli metti un ceppo al piede. Se investi nella sua cultura, negli studi nella formazione continua e gli apri gli orizzonti, mentali ma non solo. Non vorrei esser tacciato di essere un traditore della corporazione dei costruttori edili, chi può compri 10 case ai propri figli e gli permetta di fare i migliori studi al mondo ! Il problema è che ormai siamo permeati da una società che insegna ogni giorno l’arte dell’arrangiarsi, dell’aggirare le regole, dell’approfittarsi e dove troppo stesso la parola merito viene sostituita con la parola clientelarismo. Mi piange il cuore ogni volta che predico cultura e mi viene risposto che tanto non serve a molto perchè l’importante è avere le conoscenze giuste. Fortunatamente non tutta l’Italia è così e ci sono ancora tante tantissime aziende che lavorano bene e promuovono il merito ma sono ancora troppo poche e troppo piccole. Quindi sì, molto meglio investire negli studi che in una casa. Meglio una dimensione globale che una provincialotta e bigotta
6. Quali lingue sono fondamentali?
7. Qual è oggi il paese in cui ci sono maggiori possibilità lavorative?
Guarda caso è l’Australia agli antipodi dell’Italia.
Poi però il visto fa massacri degli italiani e finiamo in Germania dove spesso non sappiamo parlare la lingua e in Inghilterra dove Londra è diventata per popolazione la Città Italiana più popolosa dopo Genova.
Gli italiani vanno in Germania (c’è il problema della lingua) e in Inghilterra (c’è il problema del sovraffollamento di italiani ma non solo). Quindi questi sono i due stati in cui ci sono maggiori possibilità lavorative per gli Italiani. Riescono a mettere assieme facilità di ingresso perchè sono in Europa e mercati del lavoro sufficientemente grandi per essere interessanti per tanti, tantissimi. Quindi non ci sono molte acrobazie da fare, per la stragrande maggioranza degli Italiani lavorare all’estero vuol dire Inghilterra o Germania, non c’è molto da aggiungere. In termini relativi invece dipende parecchio dalle professionalità che si sono sviluppate e tra gli stati più interessanti ci sono, ovviamente, gli Stati Uniti, Australia, Singapore, e ovviamente gli stati del Golfo. Non per tutti però, bisogna essere molto specializzati e avere le competenze necessarie per essere ricercati.
8. Dacci qualche dato su paesi migliori e professioni più ricercate
Ma non è che mi hai scambiato per il mago OTHELMA???????
Ad ogni modo STEM, Coding e Healthcare. Science, techonology engineering mathematics sono alla base della crescita a livello globale. Il Coding e quindi SW è ormai attorno a noi in ogni singolo momento della nostra vita, anche quando non lo vediamo c’è codice. Cura della persona perchè stiamo invecchiando e vogliamo invecchiare bene e ben curati…
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