Ecco qui Alcuni stralci dell’articolo pubblicato:
“In Italia il lavoro per tutti non c’è e non ci sarà per generazioni – spiega a ilfattoquotidiano.it -. In un sistema che non ha saputo rinnovarsi negli ultimi 50 anni è irrealistico pensare che lo possa fare nei prossimi cento o mille giorni. Ad ogni modo anche se facessero oggi tutte le riforme necessarie ci vorrebbero 10-20 anni per vedere delle modifiche strutturali. Vogliamo davvero condannare una generazione intera alla disoccupazione schiacciata tra i diritti dei padri e i doveri verso i figli?”.
“Non esiste la scorciatoia per il successo” continua l’economista. Quindi serve pazienza, costanza, determinazione, preparazione e obiettivi. Forse è lo spirito che ci dimentichiamo di coltivare a casa nostra, mentre fuori siamo più inclini a tirare fuori le unghie. “Con un tasso di disoccupazione medio attorno al 12 per cento e un tasso di disoccupazione giovanile del 40 è probabile che per alcuni l’andare via dall’Italia faccia anche scattare il meccanismo del ‘non posso fallire e piuttosto di pensare a rientrare accetto tutto’ ”. Ma non è una questione solo di impegno: “Non c’è proprio la disponibilità di lavoro per tutti. Chi ne ha le possibilità può pensare di inventarsi un’attività commerciale o altro ma non tutti sono in queste condizioni”.
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Alberto Forchielli, intervistato da Chiara Daina, pubblicato su Il Fatto Quotidiano il 29.09.2015
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